martedì 17 luglio 2012

Sun Tzu - L'Arte Della Guerra

Un libro ed un culto di cui spesso si sente parlare ma che non credo molti leggano. E' uno strano libro, seppur il tema sembra essere quello di tattiche di guerra in realtà non è solo questo; incentrato e strutturato sui temi bellici, come ogni libro che si rispetti oltre alle parole nelle righe che hanno il loro significato, si possono trovare tra le righe preziosi suggerimenti di come affrontare molte situazioni nella vita di tutti i giorni, senza lotte e senza violenze.
Devo essere sincero io personalmente l'ho letto già due volte e l'ultima forse troppo tempo fa. Magari leggerò una terza volta questo libro (copertina qui a fianco)  che, se la memoria non mi tradisce, è strutturata in 3 parti tali:

La prima diciamo la trascrizione del trattato vero e proprio nei suoi capitoli con gli insegnamenti relativi agli aventi bellici individuando per i vari capitoli quello che i diversi autori (così almeno viene detto) scelsero per dare una guida negli eventi di guerra. La posizione geografia, i diversi ruoli delle persone, le tattiche, le necessità e le astuzie e così via.

La seconda parte una specie di commentario pari passo di tutte le sezioni trattate nella prima dando non solo la chiave di lettura ma una specie di riflessione sui contenuti stessi.

La terza ed ultima che seppure non sia la più sviluppata, a parer mio è la più significativa, in quanto mettendo insieme la prima e  la seconda parte ne va a sviscerare l'aspetto filosofico e sociale, denotandone un aspetto che almeno per me sino a quel momento era ignoto, ovvero che come molti altri scritti orientali non è solo quello che si legge che è da tenere in considerazione ma anche i risvolti e le molteplici implicazioni.

Come risultato oltre ad una lettura che può essere affrontata con diversi metodi, in successione nelle pagine, piuttosto che a canguro per leggere diciamo in consecutio capitolo originale, commentario e disamina, o per singoli temi di maggior interesse, se gustata al punto giusto permette di leggere con tempi e modi antichi, a volte troppo asciutti come a volte appassionati a seconda del tema; ad esempio mi ricordo che ogni tema che trattava delle nazione e del sovrano i toni erano caldi appassionati e sentiti segno di notevole partecipazione, mentre leggendo di tattiche il linguaggio diveniva essenziale, asciutto e distaccato. Pur sembrando una lettura pesante se presa dal verso giusto apre una nuova e più ampio visione del mondo e concede anche nuovi strumenti per vivere la quotidianità dove il più delle volte come in ogni guerra che si rispetti non è la crudezza o il sangue che determinano il risultato ma l'arte di gestire lo scenario, interpretare ed affrontare i personaggi e determinare a tavolino con mosse di strategia il miglior esito.

Consigliato vivamente a coloro che sono in cerca di nuove prospettive.

lunedì 9 luglio 2012

Il trono di spade - George R.R. Martin

Affrontare la recensione per un'opera come questa mi è difficile. L'intera serie delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" lo sarà. Ma ci provo. Dopo aver letto una raccolta di racconti dello stesso autore ho deciso di leggere questa lunghissima serie e dalla prima pagina in poi tutto è stato come un sogno. Il romanzo è la prima parte di "A game of thrones", che in Italia é stato suddiviso in due libri ed é datato 1996. Dall'anno scorso ne é stata tratta una serie tv giunta alla conferma della terza stagione.
Premessa: questo fantasy é ambientato nei Sette Regni di Westeros, un mondo immaginario in cui le stagioni durano decenni e che ha come riferimento storico il nostro medioevo (castelli, cavalieri, regine e intrighi di corte, combattimenti e strane creature). La storia è narrata capitolo per capitolo da personaggi diversi appartenenti alle diverse fazioni e casate coinvolte nella narrazione. Ogni capitolo un personaggio, così da poter vedere il complesso della storia sotto i diversi punti di vista e approfondire ogni personaggio allo stesso modo.
Si conoscono così la casata degli Stark, sovrani di Grande Inverno nelle terre del nord; quella dei Lannister di Castel Granito, potenti e ricchissimi imparentati con il nuovo re Robert Baratheon; si conosce l'ordine dei Guardiani della Notte, una sorta di monaci occupati da secoli a sorvegliare la grande barriera al Nord onde evitare invasioni da parte di popolazioni ostili: Estranei, Bruti, Giganti... Si incontrano due giovani Thargaryen, fratello e sorella figli del precedente re, esiliati dopo l'omicidio della loro famiglia, lontani da casa e impegnati nel tentativo di riappropriarsi del loro posto nei Sette Regni. La trama sembra complessa, ma scorre invece chiarissima mano a mano che la lettura procede.

Eddard Stark, signore di Grande Inverno, si trova a dover giustiziare un disertore dei guardiani della notte che afferma di aver visto gli Estranei, una popolazione relegata al di là della grande Barriera e ormai creduta estinta. Al suo rientro, la notizia dell'arrivo della carovana di re Robert Baratheon lo coglie di sorpresa. Sono passati anni da quando i due hanno combattuto fianco a fianco e la sua vista mette Eddard sul chi va là. Il Primo Cavaliere del re è morto da poco tempo e Robert, in nome della loro vecchia amicizia, vuole chiedere al suo vecchio compagno di battaglia di prendere il posto del defunto giù al sud. Eddard non ha scelta e deve partire anche quando uno dei suoi figli ha uno strano incidente e rischia la vita. Porta con sé le figlie Sansa e Arya, dopo aver promesso la prima al primogenito di Robert e affidato il regno alla moglie e al primogenito Robb. Nel viaggio lascia anche il figlio bastardo Jon, che parte per entrare nei guardiani della notte, non andando d'accordo con la matrigna Catlyn e non avendo un posto vero e proprio a Grande Inverno. Con ogni figlio di Eddard corre un meta-lupo, animali enormi e quasi creature mitologiche. Quando Bran, il figlio in pericolo di vita, rischia di essere ucciso in un attentato si comprende che i giochi sono ben più grandi di quanto sembrassero in precedenza. Catlyn parte in gran segreto per raggiungere Eddard e metterlo in guardia, Jon raggiunge la Barriera e comincia il suo addestramento, il piccolo Bran si risveglia senza ricordi, il disaccordo tra Sansa e Arya cresce sempre più, re Robert sembra essere diventato un ubriacone senza ritegno e senza alcuna volontà di regnare come dovrebbe.
Dall'altra parte del mare Daenerys Thargaryen viene data in sposa, appena quattordicenne, da suo fratello Viserys di poco più grande a un grande guerriero della razza dei Dothraki: Khal Drogo. Questo affinché il Khal, capo di un esercito di quarantamila uomini, conceda l'aiuto ai fratelli per riconquistare il trono di spade, il trono dei re forgiato dai draghi con le spade dei vinti, usurpato da Robert Baratheon.
Continui colpi di scena, inganni e sotterfugi, giochi di potere e umane illusioni condiscono le oltre quattrocento pagine del romanzo, lasciando senza fiato.

Come una droga questo romanzo cattura l'attenzione dalla prima pagina, tanto che giunti all'ultima non c'è altra scelta che prendere in mano il secondo volume e continuare a scoprire fino a che punto gli inganni saranno portati avanti, cosa nascondono i personaggi, quale destino toccherà a ognuno di loro. Senza riuscire a staccare il naso dalle pagine. Forzandosi per non continuare a leggere tutta la notte e oltre. Bellissimo, intenso, coinvolgente. Da non perdere.

giovedì 5 luglio 2012

La fabbrica di cioccolato

Titolo originale: Charlie and the Chocolate Factory
Paese: USA
Anno: 2005
Durata: 110 min
Genere: fantastico, commedia
Regia: Tim Burton
Soggetto: Roald Dahl (romanzo)
Sceneggiatura: John August
Fotografia: Philippe Rousselot
Musiche: Danny Elfman
Scenografia: Alex McDowell
Costumi: Gabriella Pescucci

Trama - Charlie Bucket è un bambino povero che vive in una malandata casetta di legno assieme ai genitori e ai quattro nonni. Ha una smisurata passione per la cioccolata, ma la povertà della sua famiglia gli concede una sola tavoletta per il suo compleanno. Da poco, l'annuncio del cioccolatiere più famoso del mondo, il lunatico e enigmatico signor Wonka, ha sconvolto la loro piccola cittadina: Willy Wonka ha nascosto in cinque tavolette di cioccolato dei biglietti d'oro, che permettono al proprietario di visitare la sua grandiosa fabbrica e di vincere un premio speciale. Tutto il mondo viene a conoscenza della notizia, e i primi biglietti, poco dopo, vengono trovati da quattro bambini. L'ultimo biglietto viene trovato proprio da Charlie, che in compagnia del nonno Joe andrà nella bellissima ed enorme fabbrica di Willy Wonka, dove li aspettano incredibili avventure e dolci straordinari. Durante il giro della fabbrica una serie di flashback rivelano il passato di Willy, figlio dell'intransigente dentista Wilbur Wonka, che non gli concedeva neanche il più piccolo dolciume, finché il piccolo Willy riuscì di nascosto a mangiare un cioccolatino: da allora la passione per il cioccolato cambiò il corso della sua vita fin che suo padre lo abbandonò: vagabonderà fino alla tribù degli Oompa-Loompa, con la quale gestisce la famosissima fabbrica.
Durante il giro all'interno della fabbrica, una serie di sfortunati eventi coinvolgono i quattro ragazzi antipatici, che escono di scena uno dopo l'altro. Solo Charlie Bucket rimarrà incolume alle sorprese del signor Wonka, al quale spetta dunque il premio speciale: diventare il nuovo direttore della fabbrica!
Così Willy Wonka riaccompagna Charlie e il nonno a casa spiegando di avere bisogno di un erede e decise di fare visitare a 5 bambini la sua fabbrica e quello meno fastidioso avrebbe vinto. Charlie è felice del premio ma scopre di dover salutare per sempre la sua famiglia per potersi trasferire definitivamente nella fabbrica di cioccolato. Charlie rinuncia al posto di direttore lasciando Willy Wonka allibito. Tempo dopo Wonka ripropone il posto a Charlie, che gli domanda cosa abbia contro la sua famiglia; Willy rivela allora il suo difficile rapporto col padre e insieme decidono di andarlo a trovare. Willy ritrova il padre, che lo riconosce per la sua dentatura, e fanno la pace (Charlie nota anche un album che conteneva i ritagli di articoli dei giornali sui successi del figlio). Da allora Willy e Charlie lavoreranno insieme alla fabbrica, a una sola condizione: l'intera casa di Charlie verrà trasferita all'interno della fabbrica stessa.

Ennesimo visionario e spettacolare film di Burt che io personalmente adoro per la sua visione, miscela di goticismo, futurismo con quel senso di morbidezza e delicatezza che rendono i suoi film sempre gustori da guardare per molti aspetti. Da notare le diverse nomination per i costumi di Gabriella Pescucci nell'anno 2006 per questo film. Nel cercare notizie su questo film, ho trovato diverse citazioni ed autocitazioni di Burton, ed anche cenni al fatto che per l'autore del libro sia stata una specie di rivalsa rispetto al primo film del quale non aveva approvato la sceneggiatura, rimaneggiata dal suo libro, della prima uscita in pellicola del film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Come spesso accade non si sa mai dove stia la ragione tra diversi film di prima uscita ed i loro remake, cambiano gli attori e le tecnologie di rappresentazione, certamente la verità è nel libro e non altrove.

In conclusione per me un film apprezzabile per diversi aspetti come lo è stato anche il film predecessore, non faccio paragoni perché entrambi raccontano in qualche modo il libro, che perde a sfavore di politiche economiche e scelte di ottimizzazione. Da vedere e gustare.

Johnny Deep sempre carismatico e geniale nel rappresentare i suoi personaggi un po' eccentrici.