lunedì 19 marzo 2012

Venti corpi nella neve - Giuliano Pasini

L'autore di questo giallo italianissimo è uno dei finalisti della prima edizione del torneo in rete organizzato da GEMS. Dopo aver pubblicato in versione e-book con un titolo differente (La giustizia dei martiri) come previsto per i finalisti, dopo aver rivisto il lavoro, l'autore è riuscito a pubblicare in cartaceo con la nuova collana di Fanucci, TimeCrime. Meritatamente.

All'alba del capodanno del 1995 Case Rosse, piccolo borgo dell'Appennino tosco emiliano, viene scossa da un triplice omicidio. Il commissario Serra si ritrova a indagare sotto la pressione del procuratore e del suo ex capo. Lui, che viene da fuori e non conosce bene le dinamiche della comunità, con l'aiuto del collega Manzini e di una sua dote molto particolare si ritrova ad approfondire i fatti mentre nella sua vita si riaffaccia Alice. Rapporti complicati, molte parole non dette, fatti che non vengono raccontati da anni. Fino a giungere con le indagini a un capodanno del passato, quando nello stesso luogo vennero giustiziate venti persone in una rappresaglia contro i partigiani e all'antica ferita di quel borgo in apparenza così tranquillo. Roberto Serra con la sua tenacia riuscirà a ricollegare gli eventi e a risovere, non senza risvolti tragici e nuove vittime, il suo ultimo caso laggiù.

La scrittura scorre fluida, parole chiare, capitoli brevi e sensazioni nette. Il tocco di bizzarro nella dote di Roberto Serra fa la differenza senza rendere il romanzo qualcosa di diverso da quello che è. Un thriller, nuovo e classico allo stesso tempo, con quel tanto di storia italiana che serve a non dimenticare, ricco di sfumature emozionali. Un romanzo che si legge senza rallentamenti, senza una parola di troppo. Complimenti, davvero.

venerdì 9 marzo 2012

Quasi amici

Quasi amici - Intouchables (Intouchables) è un film francese del 2011 diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano che in brevissimo tempo in patria è diventato il secondo film di maggior successo di tutti i tempi , dietro il film del 2008 Giù al nord.

Ispirato ad una storia vera, quella di Philippe Pozzo di Borgo (autore di Le Second Souffle) tetraplegico dal 1993, ed il suo rapporto di crescente amicizia con il suo aiuto domestico Yasmin Abdel Sellou, il film ha ricevuto nove candidature ai Premi César 2012 ed ha fruttato il premio come miglior attore all'interprete di origini senegalesi Omar Sy.

Il film racconta lo sviluppo dell'improbabile quanto autentica amicizia tra Philippe, ricco e colto tetraplegico, e Driss, giovane di origine senegalese appena uscito di prigione ed abituato a vivere di espedienti, che viene assunto come badante personale del francese.

Il film si svolge in un lungo flashback che ha inizio in una notte a Parigi, mentre i due uomini sfrecciano a tutta velocità per le vie della città.

Si torna al primo incontro dei due uomini, quando Philippe, alla ricerca di qualcuno che gli faccia da badante personale, anziché scegliere uno dei tanti personaggi qualificati che gli si propongono, opta per il giovane senegalese, che in realtà non ha alcun desiderio di farsi assumere, ma desidera solo che venga controfirmata la lettera di richiesta di assunzione per poter ottenere il sussidio di disoccupazione.

Il periodo di prova inizialmente prospettato al giovane riluttante si trasforma pian piano in un lavoro stabile ed il legame tra i due uomini man mano si approfondisce e porta beneficio ad entrambi: Driss finalmente tratta Philippe come una persona e non come un menomato, arrivando talvolta addirittura a dimenticarsi delle sue limitazioni, e lo fa divertire e tornare a vivere in modo più autentico, mentre Philippe contribuisce ad ampliare gli orizzonti culturali di Driss, oltre a dargli nuove prospettive rispetto alla sua vita di espedienti nella banlieu povera e squallida in cui è cresciuto.

Nessuno riesce a smontare il sodalizio tra i due uomini, nè l'amico preoccupato che presenta a Philippe la fedina penale di Driss, né il resto del personale domestico, che viene a sua volta man mano conquistato dal giovane, né tanto meno i capricci della figlia di Philippe. Nessuno tranne l'inevitabilità del destino, che si presenta un giorno alla porta nelle vesti del giovane cugino di Driss, che in sua assenza si è messo nei guai: sarà a quel punto che il giovane dovrà scegliere di riprendere il suo ruolo in famiglia, ma ormai con ben altre prospettive e valori rispetto all'inizio della storia.

Ma non sarà certo questo a mettere fine al legame tra i due uomini, ormai profondo e incancellabile...

Al contrario di quanto si potrebbe pensare dalla trama così in breve, si tratta di un film a tratti toccante, ma che non scivola mai nel melodramma. Al contrario, sono moltissime le risate, l'ironia, le situazioni buffe.

Credo che il segreto del successo di questa pellicola, che consiglio davvero a tutti, sia proprio l'intelligente leggerezza e delicatezza con cui affronta un argomento così serio e pesante come il dramma di un uomo che, a causa di un incidente, è incapace di muovere qualsiasi parte del corpo dal collo in giù. Senza mai essere irrispettoso, butta alle ortiche il politically correct ad ogni costo diventando così autentico e di volta in volta serio o buffo, riflessivo o semplicemente divertente.

Davvero un gran film, da vedere!!!