martedì 29 dicembre 2009

La storia di Lisey - Stephen King


la storia di LiseyApprofitto della pausa natalizia per scrivere qualcosa in più.
Qualcuno ha detto che Stephen King scriveva bene finché non ha smesso di bere. Io credo che scriva tendenzialmente bene, anche se la sua opera è altalenante. Anche se ha delle sue furbizie da autore affermato, anche se spesso si ripete. Ha un modo di raccontare le cose che mi cattura, nonostante tutto. Non si tratta del parere di una fan invasata. Ha scritto anche cose che non ho apprezzato. Ma le ha scritte bene.
Questo libro del 2006 è a suo modo diverso dal solito. Come già succedeva in La Metà Oscura, Mucchio d'Ossa e in Misery, si parla di scrittori. Con un tocco in più.

Lisey è la vedova di un famoso scrittore. Un uomo complicato, con una vena di follia e capace di spostarsi in un mondo "altro", pieno di cose belle e terribili. Dopo 25 anni passati insieme, per Lisey è difficile mettere a posto le cose di lui, buttare via parte della loro vita. In più ci sono associazioni culturali, o di fan, che premono per avere cimeli del loro autore ed eventualmente ritrovare qualche scritto da pubblicare postumo. Oltre a questo, Lisey se la deve vedere con una sorella che manifesta problemi psichiatrici, con il fantasma del marito che le parla e che le ha lasciato un premio nascosto chissà dove e con un pazzo sadico che in nome della cultura la perseguita per ottenere gli eventuali manoscritti. Per sopravvivere avrà bisogno delle doti di suo marito e di scrivere per una volta una storia che sia sua e non della moglie di...

Stephen King torna al tema della creazione letteraria, misto di amore e follia. Lo fa con la storia di una donna che non è una scrittrice e la dedica va a sua moglie (che però scrive). Lo fa in un modo più delicato, con momenti romantici, con immagini poetiche. Certo, è un libro di King.
Non so, sebbene non sia il libro che preferisco, mi sono trovata ieri a citarlo come se l'avessi letto da poco e come se in questo tempo avesse continuato a scavarmi dentro...

lunedì 28 dicembre 2009

Harper's Island



"Mi chiamo Abby Mills e sono tornata a casa ad Harper's Island dopo una lunga assenza. Il mio migliore amico si sta per sposare con la ragazza dei suoi sogni, ma non si può dire che questo viaggio sia proprio una festa. Me n'ero andata sette anni fa, dopo che John Wakefield aveva ucciso sei persone... mia madre era tra loro. Tutti gli altri hanno voltato pagina, credono che gli omicidi facciano parte del passato, ma io ho la sensazione che non sia ancora finita..."
Questo è l'intro con cui iniziano tutte le puntate di questa serie in un'unica stagione, creata da Ari Schlossberg. E come già spiega abilmente l'intro, sette anni dopo che il serial killer John Wakefield uccise sei abitanti di Harper's Island, tra cui la madre di Abby Mills, quest'ultima, figlia dello sceriffo e da lui allontanata bruscamente dall'isola, riceve l'invito di partecipazione al matrimonio del suo migliore amico, Henry Dunn, con Trish Wellington. Decide quindi di tornare a casa, affrontando di nuovo il padre e il luogo della morte della madre. Gli invitati vengono portati sull'isola con un battello, ma sin dal momento della partenza iniziano ad avvenire varie morti ed i personaggi vengono uccisi uno dopo l'altro...
Sembra un po' la trama di Dieci piccoli indiani, ma presenta in effetti qualche variante. Innanzitutto, perché nei primi episodi nessuno degli invitati si accorge della sparizione di quelli che man mano muoiono, il chè rende le prime puntate un po' lente e fa sì che la serie stenti a decollare.
Dopo la prima uccisione "pubblica", però, la rete di sospetti, indizi e dubbi si infittisce. Sarà John Wakefield, tornato a completare la sua opera, come sospetta lo sceriffo Mills, o un imitatore? Sarà forse l'asociale J.D., fratello dello sposo, che sotto sotto lo odia da sempre? O forse Richard, cognato della sposa, che ha una relazione con la seconda moglie del suocero?
Anche quando l'assassino si palesa, rimangono aperti mille interrogativi... avrà agito davvero da solo? O nel gruppo si cela un altro pericolo? Se qualcuno lo ha aiutato, sarà forse stato il dolce Jimmy, vecchia fiamma di Abby, su cui lo sceriffo nutriva dei sospetti? Chi è l'uomo sfigurato che vive in mezzo al bosco, forse il complice dell'assassino? La piccola Madison è così dolce ed innocente come sembra? E Abby, è forse davvero la figlia di Wakefield? E' colpa sua tutto quello che sta accadendo?!?
Solo alla fine si avranno tutte le risposte, in un crescendo di colpi di scena che alla fine tengono davvero col fiato sospeso (ma confesso che il colpevole personalmente l'avevo capito...) e con una mattanza finale che sconsiglio ai deboli di stomaco, soprattutto se vista tutta di fila [come trasmessa dalla Rai, che l'ultima sera ha dato gli ultimi quattro episodi uno dopo l'altro, senza neanche avvertire ed iniziando alle 23... no comment!!!]!
Superando la lentezza dei primi episodi, la serie è gradevole, piena di attori non particolarmente famosi ma tutti già visti in serie e telefilm. Negli stati uniti è stata in qualche modo resa anche "interattiva": gli attori e le attrici non sapevano della morte dei loro personaggi fino al giorno in cui la sceneggiatura dell'episodio veniva loro data, per non rischiare che alcuna indiscrezione trapelasse ed in aggiunta ad un sito web dedicato allo show, la CBS aveva creato una chat online su Fancast Forum, dove ogni settimana la "vittima di turno" della serie rispondeva a domande e commenti dei telespettatori che cercavano di risolvere il mistero dell'isola.

Autore del post: Fata

domenica 27 dicembre 2009

Il rapporto segreto - Tom Rob Smith


il rapporto segretoUna nuova avventura per Leo Demidov, l'ex agente della Sicurezza di Stato di Bambino 44.  L'autore, Tom Rob Smith continua i suoi thriller ambientati nella Russia del passato. Con una laurea a Cambridge, l'autore ha lavorato per tv e cinema, vive a Londra e si dedica oramai solo alla scrittura.

A tre anni dalla morte di Stalin, il presidente Chruscev presenta un rapporto che denuncia i crimini compiuti dallo stato durante la dittatura del suo predecessore. Si scatena la sete di vendetta di coloro che avevano subito i danni del regime nei confronti di chi anche solo aveva eseguito degli ordini.
Tra questi Leo Demidov, che dopo aver risolto un terribile caso di omicidi seriali ha aperto un dipartimento specializzato proprio in omicidi. Dopo anni di menzogne Leo sta finalmente risistemando il rapporto con la moglie Raisa e cerca disperatamente di conquistare l'affetto delle figlie adottive Zoja ed Elena, quando gli piomba addosso la vendetta di una delle sue vittime. La sua missione personale per salvare vita, famiglia e per riscattarsi lo porterà in un gulag siberiano dove sono rinchiusi alcuni degli uomini che lui stesso aveva fatto arrestare, per poi spostarsi nuovamente a Mosca e perfino nel bel mezzo della rivolta Ungherese, in una Budapest scossa dalla guerriglia.

L'ambientazione storica è supportata da una vasta bibliografia, come già nel libro precedente. La storia, forse un po' meno toccante e di certo meno lugubre, mette in risalto sia l'umanità dei personaggi che la difficoltà di giudizio verso un epoca storica vicina ma non troppo conosciuta. Le macchinazioni politiche, il clima generale di diffidenza tra la popolazione, la rabbia e la paura. Il desiderio di una vita normale e tranquilla dopo anni di tensioni.
Ripeto, non ha la forza del romanzo precedente, ma è di piacevole lettura e tutto sommato istruttivo.
Per chi ama l'azione, la suspance non troppo esaltata e il freddo polare!

mercoledì 16 dicembre 2009

United states of Tara

Prodotta da Steven Spielberg e scritta dalla sceneggiatrice Diablo Cody, premio Oscar per Juno, è una serie con protagonista Toni Collette (tra gli altri, Il sesto senso, In her shoes e Little Miss Sunshine) che racconta le vicende di Tara, casalinga con un marito, due figli  e tre personalità "alternative", che fanno capolino all'occorrenza.
Il disturbo da personalità multipla è raccontato e gestito con ironia e leggerezza, anche se emerge chiaramente il disagio che provoca al marito Max (John Corbett; tra tutti Il mio grosso grasso matrimonio greco) e soprattutto ai due figli: l'adolescente Kate, che si ribella a suo modo ai problemi familiari con una vita sessuale piuttosto disinibita, che le vale il titolo di "sgualdrinella della scuola", e Marshall, più piccolo, dichiaratamente omosessuale, alle prese con la prima cotta per un compagno di scuola.
La protagonista, Tara, oltre che casalinga è una designer di discreto successo, che ha sospeso la cura a base di psicofarmaci perché limitavano la sua creatività e le impedivano di dipingere, rendendola, per sua stessa definizione, "un'ameba". La sospensione, però, ha fatto riemergere le altre sue personalità, che si presentano tutte nell'arco dei primi due episodi:
"T"
Una teenager caotica e ribelle che ruba gli abiti ed i tanga dall'armadio di Kate, scrive un blog,  beve, fuma, ha seri problemi di cleptomania e tenta costantemente di provocare ed irretire Max.

"Buck"
Unica personalità maschile, che si è "costruita" un passato da reduce del Vietnam per spiegare con lo scoppio di una granata la mancanza del pene, ruba a Max le camicie (a cui tira via le maniche) e risulta un rozzo motociclista omofobo, con problemi di alcol e la passione per il poligono di tiro e non si tira in dietro di fronte ad una bella scazzottata, fosse anche con l'ultimo ragazzo di Kate, reo di averle mancato di rispetto.

"Alice"
Una perfetta casalinga tipo anni '50, che ricorda immediatamente la Bree Van de Kamp di Desperate Housewives, moralista e religiosa, crede nei sani valori tradizionali e mal tollera la natura libertina di Kate (mentre cerca a suo modo a proteggere Marshall dall'atteggiamento ostile di professore) e cerca di convincere Max a fare un figlio con lei.

Dopo la presentazione di tutte le personalità, che emergono spesso all'improvviso, scatenate anche solo da piccole contrarietà, la vita prosegue tra alti e bassi, mostrando le ostilità di Kate verso la madre, la gelosia di Tara per Max, quando rimane in balia di T ed Alice, le piccole e grandi difficoltà di Kate e Marshall e le incomprensioni tra Tara e la sorella Charmaine, in un mix intelligente e piacevole di comicità e serietà tutto da godere.
In Italia stanno trasmettendo ora la prima stagione su Mya, mentre negli Stati Uniti andrà in onda la seconda nel 2010.

Autore del post: Fata

martedì 8 dicembre 2009

Amberville - Tim Davys


AmbervilleUn regalo molto gradito, questo libro di un certo Tim Davys, in realtà uno pseudonimo per un autore svedese. Di lui non si sa molto tranne che "se non avesse fatto lo scrittore, da grande, avrebbe fatto il lettore. Perché quello che ama sono le storie."
Viene descritto come un crime novel, ma non sono certa che ciò descriva appieno il romanzo. Ambientato in un paese abitato solo da animali di peluche, Amberville va oltre il mystery, oltre il noir, oltre l'immaginato. Divertente, ma anche introspettivo, molto umano.

Eric Orso riceve una visita inaspettata. Il boss Nicholas Colombo irrompe in casa sua e lo obbliga a compiere un ultimo lavoro per lui. Deve trovare una lista particolare e cancellare il nome di Colombo assolutamente. O Colombo ucciderà la dolce Emma Coniglio, moglie di Eric.
Colto alla sprovvista, Eric riunisce la vecchia banda e parte per la sua ricerca, in una bizzarra corsa contro il tempo. Fanno da intermezzo alla ricerca brevi capitoli narrati da altri personaggi del romanzo, che lentamente si scoprono, si raccontano andando al di là del tema del romanzo. Parlando di vita e di morte, di affetti, di scelte, di Bene e Male, di come le cose della vita sono davvero strane. Termina il libro un breve capitolo: Epilogo (da leggersi in caso di bisogno).

Ho trovato questo libro dapprima strano, poi sempre più coinvolgente, divertenta ma allo stesso tempo profondo. Con alcune parti geniali e con personaggi tanto particolari da farti dimenticare che si tratta di peluche. Lo consiglio vivamente, anche a chi di solito non legge noir.

giovedì 3 dicembre 2009

True Blood

True bloodCome promesso, ecco una serie tv che ha buoni motivi per essere guardata.
1) Tratta da una serie di libri di Charlaine Harris, è stata trasposta in serial da Alan Ball, il creatore di "Six Feet Under", una delle serie più intelligenti degli ultimi anni, anche se ha un pubblico molto di nicchia.
2) Risulta essere una delle poche serie tv in cui le donne non sono completamente cretine. Ovvero... gli uomini sono tutti completamente tronati, compreso il buon vecchio vampiro Bill e le donne, sebbene non propriamente geniali, almeno si salvano.
3) Ha un mix di comicità, ironia, satira sociale, sesso e fantasia che funziona da Dio.

In un paesino sperduto nel sud degli USA, la telepatica Sookie ( e già il nome è tutto un programma) conosce il suo primo vampiro. Da qualche anno, infatti, i vampiri sono parte della società, con diritti e doveri pari agli altri cittadini. Questo grazie all'invenzione, da parte dei Giapponesi, di un sangue sintetico imbottigliato il cui nome dà titolo alla serie. Dal momento in cui i due si conoscono, però, a Sookie (Anna Paquin, la bimba di "Lezioni di Piano") cominciano a capitare bizzarre e tragiche avventure che la catapulteranno in un mondo che lei non comprende e che in ogni caso la attrae. Lei, educata, carina e un po' naif, si insinua nella vita di Bill, vampiro dalla guerra di secessione. Oltre a lui ci sono la migliore amica Tara, il fratello Jason, il datore di lavoro Sam, le colleghe, la polizia, e il cugino di Tara: Lafayette.
Tutti i personaggi sono coinvolti negli avvenimenti che cambieranno per sempre la vita a Bon Temps, in Louisiana...

Oltre alla già citata premio Oscar Anna Paquin, il cast comprende Stephen Moyer (quarantenne inglese ora fidanzato della Paquin sul set come nella realtà) visto in Quills e ne Il principe Vailant; Sam Trammell, visto in vari telefilm; Rutina Wesley.
Con la sua solita ironia, Alan Ball si muove in un ambito ora di moda, dissacrando qualsiasi tematica. Le locandine di presentazione della bevanda True Blood, come tutte le pubblicità nel pilot di Six Feet Under, sono a dir poco geniali.
La prima serie è già stata trasmessa su Sky, che ora trasmette la seconda. Sono due serie da 12 episodi, per ora. Ma si aspetta almeno una terza... Da guardare, assolutamente.
Ma non coi bambini!


Stagione 1
E' la stagione di Jason e delle sue relazioni pericolose. Di Sookie che con Bill conosce la pace e la passione, di Tara e della madre alcolista. Di tutta Bon Temps alle prese con i vampiri e con i pregiudizi, di una serie di omicidi e dello spaccio di V, sangue di vampiri dai benefici effetti.
Stagione di indagini, di sospetti e di esorcismi. Di rapimenti e di feste di fidanzamento, di tribunali e di punizioni. Fino all'epilogo che tiene col fiato in sospeso.
Stagione 2
E' la stagione di Tara e del suo demone. Di Sam e del suo passato. La stagione di Godric, vampiro scomparso a Dallas e creatore di Eric. Della buffa conversione di Jason, dell'innamoramento di Jessica.
La stagione che porta ancora una volta Sookie vicino alla morte e che le fa incontrare un altro telepate. Una stagione di inganni e di possessione, di riti collettivi e di un bizzarro matrimonio... 

Stagione 3
La stagione dei lupi e dei re. Del rapimento e della prigionia. Della vendetta di Eric, delle scoperte di Sookie, delle relazioni assurde di Tara. Di un nuovo legame e lavoro per Jason. L'anno dei muscoli di Alcide e del delirio di Russell. La stagione in cui emergono gli intrighi. La stagione del dolore.

Stagione 4
La stagione delle streghe e dell'amore, la stagione dei nuovi re, delle amnesie e del triangolo. Tutto si complica per Lafayette, per Hoyt e Jessica... La vendetta di una strega rischia di eliminare tutti i vampiri del posto. E il ritorno di due personaggi dispersi, la fine di una relazione complicata e la suspance dell'ulima puntata.

Stagione 5
Quella che arriva è la stagione della religione e della follia. Dell'Autorità e del potere, della verità sulla morte dei genitori di Sookie e Jason, ancora delle fate e delle relazioni che si intrecciano. Quella del fallimento, delle maledizioni e della fine della stabilità, se mai c'è stata. La stagione in cui demoni e dei si affrontano...