martedì 7 luglio 2009

Tutto ciò che muore - John Connolly


tutto-cio-che-muoreHo iniziato a leggere John Connolly in edizione supertascabile, da edicola. Cercavo un autore capace di prendermi e non volevo spendere cifre enormi per trovarlo. Questo è il primo suo libro che ho letto. Uscito nel 2002, credo per Rizzoli. Ho prestato il libro e non so a chi. Ma ce l'ho stampato nella memoria.
Per il detective Charlie "Bird" Parker la vita è cambiata con l'omicidio e la mutilazione della moglie e della figlia. Lasciata la polizia si affoga nell'alcool e partecipa a varie indagini come investigatore privato. Proprio come investigatore privato accetta di aiutare un amico nella ricerca di una giovane donna scomparsa, ricerca che lo porterà da Brooklyn alla Virginia e in Louisiana, nelle cui paludi vive una potentissima sensitiva. Troverà molte risposte e incontrerà nuovamente l'assassino della sua famiglia, il "Viaggiatore", che usa scorticare i volti delle sue vittime in un macabro allestimento quasi artistico...
John Connolly ha un modo tutto suo di scrivere. Coinvolge e trascina in un mondo che oltre alla sua naturale violenza contiene fantasmi, spiriti, visioni. Quel tanto di soprannaturale che lo rende speciale e diverso. Della serie di Charlie Parker ci sono anche "Il ciclo delle stagioni", "Gente che uccide", "Palude", "L'angelo delle ossa" e "Anime morte". Tutti molto interessanti. Ha scritto anche "Il libro delle cose perdute", la storia di un ragazzino che durante la seconda guerra mondiale, si rifugia nei libri e nella fantasia delle storie che raccontano. Pare sia un gran bel libro, l'unico suo libro che non ho letto per una idiosincrasia riguardo alla IIGM che mi impedisce qualsiasi approccio.

mercoledì 1 luglio 2009

Freequency - il futuro è in ascolto

Il giorno prima del trentesimo anniversario della morte del padre, vigile del fuoco perito in servizio, John Sullivan, poliziotto solitario che non ha mai accettato e superato la morte del genitore, ne ritrova l'attrezzatura da radioamatore ed inizia a giocarci. Complice un'aurora boreale, si ritrova incredibilmente in contatto con un uomo nel 1969 e scopre pian piano che si tratta proprio del padre. Accettato l'incredibile, decide di cambiare gli eventi ed evitarne.
Ma cambiare il passato implica imprevedibili risvolti e padre e figlio, a distanza di 30 anni, legati solo dall'esile filo di comunicazione che l'attrezzatura da radioamatore consente loro, si troveranno a dover man mano rimettere in ordine ciò che hanno causato, influendo ancora sul passato/futuro.
Salvando il padre, infatti, John ha involontariamente salvato anche un serial killer, l'assassino delle infermiere, che così non ha più fatto solo due vittime come al tempo del padre, ma ben otto, tra cui proprio la madre di John. Ed il film si trasforma così in un abile poliziesco, sapientemente giocato sul filo dell'imprevedibile, con l'incognita di non sapere quanto ancora durerà la possibilità di comunicare e quindi di salvare la madre e le altre donne, vittime innocenti delle loro azioni.
Regista del film, definito alternativamente drammatico, fantastico o poliziesco, è un poco noto Gregory Hoblit. Ben più noti i protagonisti: Dennis Quaid nel ruolo del padre, Frank Sullivan, Jim Caviezel in quelli del figlio, John Sullivan, ed Elizabeth Mitchell (la Juliet di Lost) nel ruolo della madre.
Si tratta di un film che alle reti digitali terrestri sembra piacere molto, visto che continuano a replicarlo... ed in effetti è carino, ben fatto e senza alcuna incongruenza, a tratti davvero imprevedibile. I personaggi sono ben tratteggiati, credibili e mai eccessivi, nonostante l'assunto su cui si basa l'intera storia di verosimile abbia ben poco.
Una piccola curiosità (scoperta su Wikipedia): in più scene del film, viene citata una partita di baseball delle World Series del '69, tra i New York Mets ed i Cincinnati Reds. Per promuovere il film, le due squadre il 25 aprile del 2000 hanno giocato con la divisa originale del '69.